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Bif&st, è partita l’edizione “otto e mezzo”

23/04/2017 Maria Lucia Tangorra CINEMA E TV
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IMG_0702Il Bif&st – Bari International Film Festival – ha tagliato ieri, 22 aprile, il nastro dell’ottava edizione, anzi “otto e mezzo”, come ama dire il direttore Felice Laudadio, ricordando quella numero zero (nel 2009, costituita da cinque giorni) e omaggiando, al contempo, Federico Fellini. A raccogliere idealmente il testimone di Ettore Scola, il quale resta presidente onororario, è stata chiamata la regista tedesca Margarethe von Trotta, suggerita dallo stesso cineasta prima della sua improvvisa scomparsa (19 gennaio 2016).

In linea con la sua denominazione, la kermesse vuole avere una vocazione internazionale sia come spirito che come contenuti (torna quest’anno la tanto seguita sezione: Panorama internazionale, che ci aveva regalato delle belle scoperte in passato). Qui troviamo in concorso “Tutto quello che vuoi” dal regista di “Scialla”, F. Bruni, con un incontro tra generazioni – basti pensare ad Arturo Bruni e Giuliano Montaldo – mentre fuori concorso sarà presentato “Nobili bugie” di A. Pisu con l’affascinante e intensa Claudia Cardinale.

Come si può intuire dai primi accenni e sfogliando il programma, il Bif&st presenta una forte attenzione nei confronti del cinema nostrano, anzi è un pilastro portante, avendo memoria dei grandi (personale dedicata a Vittorio Gassman e Dino Risi) e, parallelamente, uno sguardo ai contemporanei – dagli affermati agli emergenti.
Noi de ilgiornaleOFF seguiremo per voi la manifestazione, raccontandovi, in particolare il cinema italiano coerentemente con la nostra linea, cercando di essere i vostri occhi ancor più per chi non potrà essere presente.

Ieri sera, sabato 22 aprile, a inaugurare ufficialmente il Bif&st 2017  è stata “La tenerezza”di Gianni Amelio, con Renato Carpentieri, Elio Germano, Giovanna Mezzogiorno, Micaela Ramazzotti (in sala dal 24 aprile). Nei giorni successivi sarà possibile spaziare ora recuperando pellicole di successo (come i pluripremiati “La pazza gioia” di P. Virzì, “Fai bei sogni di M. Bellocchio e “Indivisibili” di E. De Angelis o ancora “Smetto quando voglio – Masterclass” diretto da S. Sibilia), ora scoprendo o apprezzando sempre più i nuovi autori grazie alla sezione ItaliaFilmFest/Opere prime e seconde.

In quest’ultima, per chi li ha persi in sala, sono programmati tra gli altri: “Il padre d’Italia” di F. Mollo, “Il permesso – 48 ore fuori” di C. Amendola, “La ragazza del mondo” di M. Danieli, “Le ultime cose” di I. Dionisio, “Omicidio all’italiana” di M. Capatonda e, infine, “Socialmente pericolosi” di F. Venditti. Si tratta di lavori differenti sia per stile che per contenuti, ma interessanti per la forte connessione col nostro oggi.

Fra le anteprime troviamo: “I figli della notte” di A. De Sica, “La guerra dei cafoni” di D. Barletti e L. Conte, “Orecchie” di A. Aronadio e “Taranta on the Road” di S. Allocca. Non mancano gli eventi speciali in cui hanno trovato posto documentari come quello di M. Spagnoli su uno dei press agent più noti (“Enrico Lucherini – Ne ho fatte di tutti i colori”), lungometraggi come “Diaz” di D. Vicari (non a caso in cartellone il 25 aprile), “La ragazza dei miei sogni” diretto da S. Di Biagio e ancora vi consigliamo due opere interessanti “Maestro” per la regia di A. Valenti e “Urli e risvegli” di N. Ragone – già fattosi notare agli spettatori del festival con “Sonderkommando”. Entrambe hanno al centro due uomini con storie particolari, che vanno alla ricerca di ciò che è stato dimenticato o è passato in secondo piano: la musica composta nei campi di concentramento il primo, la poesia il secondo.

L’attualità entra in maniera preponderante anche nella Settima Arte e, sempre con un’ottica verso gli italiani, non si poteva chiudere gli occhi verso il caso irrisolto di Giulio Regeni. Bonini e Foschini hanno realizzato un docufilm a riguardo (“Nove giorni al Cairo”) in cui vengono ricostruiti in cinquantadue minuti i nove giorni precedenti il ritrovamento del corpo del giovane studioso, «attraverso immagini, audio e testimonianze inediti e grazie alle parole dei suoi genitori, Paola e Claudio» (dalla scheda).

Il Bif&st è un’occasione davvero preziosa – per cinefili e non – e questo è stato colto dai baresi e dagli abitanti delle zone limitrofe. Molto sentiti sono le masterclass con gli artisti la mattina nella splendida cornice del Teatro Petruzzelli (fra le personalità invitate a tenerle Fanny Ardant, Dario Argento, Pupi Avati, Alessandro Gassmann, Jacques Perrin, Greta Scacchi, Carlo e Enrico Vanzina) e i focus con i premiati selezionati alle ore 19 – da quest’anno al Circolo Barion. Siamo curiosi di vedere e vivere quanto la kermesse sarà seguita anche in quest’edizione così ricca. Stay tuned. 

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Maria Lucia Tangorra

"Nata a Conversano (Ba) nel 1987, da alcuni anni si è trasferita a Milano. Free-lance, critico e corrispondente dai festival per web magazine di cinema e teatro (tra cui Teatro&Spettacolo, CineClandestino, CentraldoCinema, Sik-Sik – blog del TFP, Quinlan, FareFilm e Cultura&Culture). Ha realizzato anche reportage su spettacoli tra cui “Invidiatemi come io ho invidiato voi” scritto e diretto da Tindaro Granata e “Un giorno torneranno” ideato e interpretato da Silvia Pernarella".

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