Tonia Cestari, quel talento ispirato da Carmen Consoli
Il nostro appuntamento si tiene in un bar a due passi dalla libreria in cui per l’intero periodo natalizio ha impacchettato regali per la campagna di raccolta fondi di Mani Tese. Tonia Cestari non si è tirata indietro di fronte al volontariato, nonostante i numerosissimi impegni. Tutti musicali, visto che Tonia è una giovane cantautrice e cantante. Una tosta, da tenere d’occhio perché ha talento e tenacia. E quando le due doti si incontrano, come nel suo caso, all’orizzonte non può che esserci il successo. Casertana, è nata in una famiglia molto legata alla musica: la mamma è cantante e il papà, seppur solo per passione e non per lavoro, un tastierista e chitarrista. Ma ancor più dei genitori, l’hanno guidata su questa strada Carmen Consoli ed una professoressa del liceo. E’ infatti dopo aver preso parte, a sedici anni, ad un concerto della «cantantessa» catanese che Tonia decide di imparare a suonare la chitarra.
Mentre è sui banchi di scuola che scopre di cavarsela piuttosto bene nello scrivere canzoni. «Dovevamo presentare Salve prof!, un libro di Gennaro Lubrano Di Diego, e la mia insegnante mi chiese di comporre un testo di accompagnamento» racconta. Poi nel 2010, ancora grazie alla scuola, prende parte ad un progetto il cui scopo è la realizzazione dell’album I nuovi mille del rapper Lucariello: Tonia è co-autrice di Terra Cavera, di cui firma bridge e ritornello e con cui si guadagna l’iscrizione alla SIAE. Gli studi e la musica sono sempre andati di pari passo, anche dopo la maturità. Mentre è iscritta al DAMS dell’Università degli Studi di Salerno trascorre un periodo all’estero. «Quando sono partita per l’Erasmus non potevo lasciare la chitarra a casa» commenta. E così a Salisburgo si unisce agli artisti di strada sulle rive del fiume Salzach e forma la band provvisoria The Rivers, mentre a Stoccarda va a bussare alle porte di vari pub, dove si ritaglia il suo spazio. «Ho tenuto una serie di concerti dove alternavo i miei inediti ai brani che tutti all’estero si aspettano dagli italiani, da L’Italiano di Toto Cutugno a ‘O Sole mio, che scatenava la standing ovation, fino alle hit di Pupo, adorato dai russi». Capate nel Muro è il primo singolo suo, con cui Tonia – che nel frattempo, grazie ad una borsa di studio, si è perfezionata al CET di Mogol – si è fatta conoscere ed apprezzare, risultando finalista alla decima edizione del Premio Bianca d’Aponte e vincitrice alle selezioni del Sud ltalia del Premio Pierangelo Bertoli.
Determinata e intraprendente, è animata da quel fuoco sacro che tutti i veri artisti faticano a domare e che porta a cogliere al volo tutte le occasioni che capitano. Le è successo, ad esempio, con un colosso del jazz come Bobby McFerrin: «Alla fine di un suo concerto stava eseguendo Smile quando invitò qualche volontario dal pubblico a salire sul palco. Ovviamente in due secondi ho lasciato la telecamera ad uno a caso della prima fila per registrare il tutto e mi sono arrampicata sul palco per cantare accanto a lui». Ma, come canta Ligabue, il meglio deve ancora venire e arriverà quest’anno. La ventiseienne casertana insieme al suo gruppo – formato da Ilaria Venuto al violino, Eugenio Fiorillo al basso e Rossella Scialla alle percussioni – sta infatti lavorando al suo primo album: «E’ arrivato il momento. Alcuni pezzi sono ancora in lavorazione, ma il disco vedrà la luce nel 2017».
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Angela Lonardo
Nata a Caserta, laureata con lode in Lettere Classiche, insegna a Napoli italiano e storia. Giornalista, ha scritto di cultura e spettacoli per numerose testate. Attualmente oltre che con il Giornale OFF collabora con Il Mattino e, come esperta di danza, con il webmagazine Campadidanza e con il cartaceo Expression Dance Magazine.